La Notte di San Giovanni
con Virginia Giannone
Chiesa di San Giovanni
Il luogo di culto si trova in questo sito dal 1150 (bolla papale di papa Eugenio III). Un documento del marzo 1217 cita le chiese di San Giovanni e di San Giorgio in Modica come poste sotto la tutela della Diocesi di Mileto, in Calabria. Si trovava in questa spianata il primo edificio religioso di Modica, la chiesa di San Pietro extra moenia del VII secolo, con adiacente un coevo monastero dei Benedettini, uno dei sei fondati in Sicilia da San Gregorio Magno. Ma un diploma di cui riferisce lo storico Placido Carrafa, riporta che il Preposto di San Giorgio ordinò la demolizione, avvenuta nel 1454, del monastero attiguo a San Pietro fuori le mura, lasciando spazio ad una nuova e più grande costruzione, un sol corpo con quella di San Pietro, e che venne dedicata anche a San Giovanni Evangelista.
Danneggiato il primo tempio dal terremoto del 1542, fu presto riedificato nelle dimensioni attuali, per essere poi gravemente colpito dal terremoto del 1693. La chiesa fu ricostruita in forme barocche tra i primi decenni del Settecento ed il 1839, anno in cui l'architetto Salvatore Toscano progetta il II e III ordine e la scalinata monumentale che scende fino alla piazza. Il prospetto fu lievemente lesionato dall'ulteriore sisma del 1848, il che portò alla decisione, nel 1893, di modificare ulteriormente la facciata, dando forma a quella definitiva di fine Ottocento[1], in stile neoclassico, simile al prospetto della basilica Collegiata di Catania, che possiamo ammirare ancor oggi. L'ultima ridefinizione architettonica della facciata fu operata dal capomastro modicano Giuseppe Garofalo Giannone, su disegno dell'architetto Salvatore Rizza di Avola. Ricca di stucchi decorativi all'interno, con le rappresentazioni dei quattro Evangelisti, vi si conserva il gruppo statuario dell'Addolorata, del Cinquecento, composto dalle statue della Vergine Maria e di Marta che piangono Gesù appena spirato, staccato dalla Croce, e sostenuto dalle braccia amorose della Maddalena. Al gruppo statuario originario, nell'Ottocento, furono aggiunte le statue del Redentore moribondo pendente dalla Croce, e quella del suo discepolo preferito, Giovanni (poi Evangelista). Ai piedi dell'Altare di San Giovanni Evangelista è poggiata un'arca, contenente quasi tutti i resti del corpo di Santa Temperanza martire, donati alla chiesa da un certo don Fidenzio di Ascoli, su licenza di don Ottavio Carafa, Arcivescovo di Patrasso, donazione avvenuta alla metà circa del XVII secolo (come risulta dai documenti custoditi in parrocchia, fra cui gli Atti di una ricognizione eseguita il 20 giugno 1664 dal Vicario generale di Siracusa, Giuseppe Capobianco, su disposizione del cardinale Ginetti). La chiesa presenta all'esterno scalinata, che contribuisce al contesto scenografico urbano, ai cui lati i muri perimetrali sono intercalati da ventisei pilastri, che in tempi passati dovevano sorreggere altrettante statue, mentre ora se ne conservano solo tre. La chiesa si trova nella parte alta del centro storico della città, e la croce che sormonta l'apice della guglia rappresenta, con i suoi 449 m, il punto più alto di Modica. Sul lato sinistro della chiesa, un tortuoso reticolo di vicoli di retaggio medievale conducono al Belvedere della città alta, il cosiddetto Pizzo, da cui si domina il centro storico di Modica.
Church of San Giovanni
The place of worship has been on this site since 1150 (papal bull of Pope Eugene III). A document of March 1217 cites the churches of San Giovanni and San Giorgio in Modica as placed under the guardianship of the Diocese of Mileto, Calabria. It was in this esplanade the first religious building of Modica, the church of San Pietro extra moenia of the seventh century, with adjacent a coeval monastery of the Benedictines, one of the six founded in Sicily by San Gregorio Magno. But a diploma reported by the historian Placido Carrafa, reports that the Preposto di San Giorgio ordered the demolition, which took place in 1454, of the monastery adjacent to San Pietro fuori le mura, leaving room for a new and larger building, a single body with that of San Pietro, and which was also dedicated to Saint John the Evangelist. Damaged the first temple by the earthquake of 1542, it was soon rebuilt to its present size, and then was seriously affected by the earthquake of 1693. The church was rebuilt in Baroque style between the first decades of the eighteenth century and 1839, when the architect Salvatore Toscano designed the second and third order and the monumental staircase that goes down to the square. The façade was slightly damaged by the further earthquake of 1848, which led to the decision, in 1893, to further modify the façade, giving shape to the final one of the late nineteenth century[1], in neoclassical style, similar to the façade of the Collegiate Basilica of Catania, that we can still admire today. The last architectural redefinition of the facade was made by the Modican master builder Giuseppe Garofalo Giannone, designed by the architect Salvatore Rizza di Avola. Rich in decorative stuccoes inside, with representations of the four Evangelists, there is the statuary group of Our Lady of Sorrows, of the sixteenth century, composed of statues of the Virgin Mary and Martha who mourn Jesus just died, detached from the Cross, and supported by the loving arms of Magdalene. . To the original statuary group, in the nineteenth century, were added the statues of the dying Redeemer hanging from the Cross, and that of his favorite disciple, John (then Evangelist). At the foot of the Altar of San Giovanni Evangelista is an ark, containing almost all the remains of the body of Santa Temperanza martyr, donated to the church by a certain Don Fidenzio of Ascoli, under license of Don Ottavio Carafa, Archbishop of Patras, donation occurred in the mid-seventeenth century (as shown by the documents kept in the parish, including the Acts of a reconnaissance performed on 20 June 1664 by the Vicar General of Syracuse, Giuseppe Capobianco, at the disposal of Cardinal Ginetti). The church has a staircase outside, which contributes to the scenic urban context, on whose sides the perimeter walls are interspersed with twenty-six pillars, which in past times had to support as many statues, while now there are only three. The church is located in the upper part of the historic center of the city, and the cross that surmounts the peak of the spire is, with its 449 m, the highest point of Modica. On the left side of the church, a winding network of alleys of medieval heritage lead to the Belvedere of the upper town, the so-called Pizzo, from which the historic center of Modica is dominated.